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Edizioni Nuova Cultura

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Storia dell’estetica moderna

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Ma per quale ragione, pur affrontando problemi antichi quanto l’umanità (bello, mimesi, arte, sentimento, ecc.), l’estetica come disciplina filosofica nasce solo nel Settecento? Perché, dunque, è un fenomeno squisitamente moderno? Questa breve introduzione storica all’estetica (moderna), contravvenendo all’odierna tendenza, mutuata dalla filosofia analitica, a discutere i concetti prescindendo dal loro sviluppo storico e magari prevalentemente sulla base dell’uso linguistico, fa il punto sui principali snodi di quella che a giusto titolo, da Vico ad Adorno (e oltre), è stata chiamata l’“età dell’arte estetica”. L’età, cioè, in cui l’arte cessa di essere confusa con un prodotto dell’abilità manuale e diviene, in quanto (presunta) creazione geniale, una manifestazione della verità accanto, se non addirittura superiore, a quella scientifica. A questa necessaria ricostruzione dei presupposti storici della nostra forma mentis estetica fanno seguito, conformemente all’idea di estetica come teoria della conoscenza sensibile, sia una succinta analisi della cosiddetta estetizzazione della realtà nel capitalismo avanzato sia, e soprattutto, una sintesi della proposta di ripensare l’estetica come atmosferologia: cioè come percezione affettivo-corporea di atmosfere, intese come sentimenti che sono presenti nello spazio esterno e condizionano il nostro pensiero e le nostre azioni.


Tonino Griffero è professore ordinario di Estetica nell’Università di Roma Tor Vergata. Dirige le seguenti collane (“Oltre lo sguardo. Itinerari di Filosofia”, Roma; “Percezioni. Estetica & Fenomenologia”, Milano; “Sensibilia”; Milano), la rivista Lebenswelt Aesthetics and Philosophy of Experience (http://riviste.unimi.it/index.php/Lebenswelt/index) e “Sensibilia. Colloquium on Perception and Experience” (www.sensibilia.it). Tra le sue pubblicazioni: Interpretare. La teoria di Emilio Betti e il suo contesto (Torino 1988); Spirito e forme di vita. La filosofia della cultura di Eduard Spranger (Milano 1990); Senso e immagine. Simbolo e mito nel primo Schelling (Milano 1994); Cosmo Arte Natura. Itinerari schellinghiani 270 Sensibilia 3 – Spazio fisico / spazio vissuto (Milano 1995); L’estetica di Schelling (Roma-Bari 1996); Oetinger e Schelling. Teosofia e realismo biblico alle origini dell’idealismo tedesco (Milano 2000); Immagini attive. Breve storia dell’immaginazione transitiva (Firenze 2003); Il corpo spirituale. Ontologie “sottili” da Paolo di Tarso a Friedrich Christoph Oetinger (Milano 2006), Storia dell’estetica moderna (Roma 2008), Atmosferologia. Estetica degli spazi emozionali (Roma-Bari 2010).

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Peso 0.258 kg
Dimensioni 20 × 14 cm
Formato

cartaceo, pdf

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