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Edizioni Nuova Cultura

Il Premio Nobel della pace firma la prefazione di “Gira così”

Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel per la pace firma la prefazione del volume edito dalla nostra Casa Editrice.

Pubblichiamo per intero il testo.

A Marcelo Conti,

Piuttosto che fare la prefazione e presentare il tuo libro, penso che la cosa migliore sia mandarti questa lettera, che ha un altro significato, un’espressione da un amico a un amico. Siamo parte di un Paese che ha vissuto tra l’angoscia e la speranza, siamo sopravvissuti alla barbarie e continuiamo a cercare di costruire una nuova alba senza perdere la speranza che un altro mondo sia possibile. Quando nel 1976 ebbe luogo in Argentina il colpo di stato militare cui seguirono la scomparsa di persone, rapimenti, assassinii, carcerazione, la repressione colpì molti giovani.

Nel nostro Paese – tra colpi di stato militari e governi di fatto, vecchie storie attraversate da cinquant’anni di democrazie condizionate e ristrette, di governi civili deboli che non hanno mai potuto finire il loro mandato a causa dei colpi di stato delle forze armate – viviamo in tempi pendolari. Sai bene, caro Marcelo, che niente di quello che ho velocemente raccontato è casuale; le forze armate di tutto il continente sono state addestrate e preparate per imporre la Dottrina di Sicurezza Nazionale (DSN), formate e formattate nella Scuola delle Americhe di Panama e nelle accademie militari degli Stati Uniti, quella grande potenza che fin dalla Dottrina Monroe ha dichiarato che l’America Latina è “l’America per gli americani” e che intende appropriarsi dell’intero continente come se fosse il suo “cortile di casa”.

Tu eri giovane nel 1976 quando si è scatenato il colpo di stato militare e per la dittatura militare tutti i giovani, uomini e donne, sono pericolosi perché pensare, avere una coscienza critica e studiare va contro i suoi principi, e così ha scatenato il terrore, la persecuzione per imporre la paura. Ti ricordo un evento che ha segnato la vita del popolo e dal quale sono passati cinquant’anni: La noche de los bastones largos.

Ricorderai la brutale repressione all’Universidad Nacional de Buenos Aires e in tutte le Università nazionali del Paese. Il 29 luglio 1966, durante la dittatura del generale Juan Carlos Onganía formatosi alla Scuola delle Americhe di Panama, si scatenò la repressione e molti scienziati, intellettuali, pensatori e artisti furono imprigionati e costretti a emigrare dal Paese; la dittatura disintegrò il governo universitario Tripartito e l’autonomia delle Università nazionali. La Costituzione Nazionale fu abolita e sostituita dallo Statuto della Rivoluzione Argentina. La dittatura considerava l’Università di Buenos Aires (UBA) un “covo di marxisti”.

Settecento professori furono licenziati e costretti a dimettersi con la forza. È bene ricordare Marcelo, la memoria illumina sempre il presente e ci permette di continuare a lavorare per un mondo migliore, più giusto e più fraterno. Senza dimenticare il dolore, la perdita di vite umane e la distruzione dei centri di ricerca scientifica e i progressi dell’educazione del Paese, il degrado dell’educazione pubblica, libera e gratuita, una delle grandi conquiste del popolo nella riforma universitaria del 1918.

Marcelo, nella tua esperienza di vita, nel corso della tua detenzione e sofferenza durante l’ultima dittatura, hai avuto la grazia di Dio di sopravvivere e di poter andare in esilio in Italia e continuare il tuo lavoro di ricerca scientifica, occorre però leggere la sofferenza del popolo come parte di un progetto di dominazione imposto dagli USA su tutto il continente latinoamericano. Questa politica non è cambiata nel presente, la resistenza non è finita, dobbiamo continuare a lavorare per rafforzare le istituzioni democratiche e sapere che un altro mondo è possibile. Noi sopravvissuti abbiamo la responsabilità di trasmettere alle nuove generazioni, di “passare il testimone” della memoria e della resistenza sociale, culturale, politica e spirituale, ed è bene che tu abbia deciso di mettere in parole la tua testimonianza di vita in un libro che aiuta a formare persone con una coscienza critica e con dei valori.

L’umanità sta attraversando tempi difficili e duri, con molte morti causate dalla pandemia COVID 19 e la brutalità di coloro che privilegiano il capitale finanziario più che la vita delle persone. Eraclito, l’antico pensatore greco, diceva: «La salute dell’umanità riflette la salute della Terra»; se maltrattiamo la Madre Terra stiamo danneggiando la Casa Comune, questo piccolo pianeta Terra, come lo chiama Papa Francesco. E nel tuo lavoro sull’ambiente e sul rispetto della nostra Madre Terra sei sempre stato disposto a contribuire con la tua esperienza per il bene della gente, diffondendo le tue conoscenze e il tuo impegno nell’Accademia delle Scienze di Venezia o come quando ti ho chiesto di realizzare studi sulle conseguenze delle industrie di pasta di cellulosa a Fray Bentos (Uruguay), e su come danneggiano l’ambiente e il fiume, con l’inquinamento. Marcelo, un libro è una testimonianza di ciò che abbiamo vissuto e ci porta anche ad aprire porte e finestre affinché la luce possa entrare e illuminare le coscienze e rafforzare il cuore.

Ti invio un fraterno abbraccio di Pace e Bene.

Si rimanda alla scheda del libro LINK.

Il volume fa parte della Collana Adamante.

 

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