Peso | 0.315 kg |
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Dimensioni | 24 × 17 cm |
Lezioni di antropologia dello sviluppo – Parte I
€22.00
Costi per la spedizioneL’ipotesi che percorre questo lavoro è che la società occidentale, con la sua idea di crescita e sviluppo, sia arrivata ad una posizione di dominio tale da imporre a tutte le società non occidentali il proprio modo di concepire i rapporti sociali e il proprio sistema economico, imperniati sul modo di produzione capitalistico, il libero mercato e la libera iniziativa.
A partire dalla fine del secolo scorso la posizione di dominio dell’occidente si è consolidata, favorita in ciò dal prevalere della globalizzazione intesa come la naturale espansione del sistema economico occidentale nell’applicazione delle nuove tecnologie comunicative su scala globale.
La conseguenza è stata la graduale e irreversibile scomparsa di quelle società che avevano elaborato altri sistemi socio-economici basandosi su principi diversi dal liberismo e dalle leggi del mercato. Ciò si è verificato in tutte le società tradizionali, un tempo presenti ovunque sui quattro continenti inclusa la nostra vecchia Europa, e che ora stanno scomparendo dalla faccia della terra.
Gli antropologi hanno da sempre fatto notare che uno dei patrimoni più preziosi dell’umanità è la molteplicità delle culture prodotte dall’uomo. Sin dai loro albori le società umane si sono sempre organizzate in modi diversi, dando vita a migliaia di culture differenti, ciascuna delle quali rappresentava un modo ottimale d’adattarsi alle specifiche condizioni naturali e ai limiti imposti dall’ambiente. La grande maggioranza di queste culture ha elaborato un rapporto sostenibile con la natura, con l’ambiente e con le risorse disponibili.
Oggi queste società sono svanite e al loro posto si sono formati un insieme di sistemi sociali complessi tutti volti verso l’uniformità che sta alla base della modernizzazione. La diretta conseguenza dell’egemonia a livello planetario del sistema occidentale ha portato come conseguenza un’omogeneità culturale, sociale ed economica che caratterizza tutte le società. Oggi sembra legittimo parlare di una cultura planetaria massificata e globale appunto senza che al suo interno si presentino delle difformità sostanziali. Il dominio dell’occidente, del modo di produzione capitalistico e della logica del libero mercato hanno avuto dunque come corollario la distruzione, la scomparsa e l’annientamento di migliaia di culture e società tradizionali che, fin quasi alla fine del secolo scorso, erano rimaste ai margini del capitalismo.
Paolo Palmeri, Professor of Development Anthropology, Sapienza Università di Roma. He is the Director of the International Course on Applied Anthropology in Development Processes. He has conducted research in East and West Africa and Southeast Asia working for all the most important UN Agencies. His books have been published in English, French and Italian. Among his works are: Living with Diola of Mof Evvi, Senegal (2009). AIDS and Land Tenure in Africa (2006). Etiopia: L’ultimo socialismo Africano (2000).