La nuova Europa
Processi, percezioni, prospettive
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Due fondamentali processi relativi all’Unione europea ne stanno profondamente ridisegnando il profilo: i nuovi allargamenti (2004-2007), che hanno portato a 27 il numero degli Stati membri e le controverse vicende relative alla firma del “Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa” (Roma, 29 ottobre 2004), congelato nel 2005 dagli esiti negativi dei referendum tenutisi in Francia e Olanda e dalla decisione britannica di fermarne sine die il processo di ratifica, fino all’approvazione del nuovo Trattato, formalmente non costituzionale, firmato a Lisbona il 13 dicembre 2007, che “modifica” ma non “sostituisce” i precedenti. Sebbene profondamente diversi per storia, caratteristiche politiche, socio-economiche e culturali, i nuovi Paesi membri, appartenenti in larga misura all’area dell’Europa orientale, hanno dichiarato di riconoscersi negli stessi valori fondamentali dei 15 Stati già aderenti. In ogni caso, dopo un periodo di stallo, dal dicembre 2007 per l’Unione europea si è indiscutibilmente aperta una nuova fase: il Consiglio europeo di Lisbona ha dato il via libera al nuovo testo di 255 pagine che detta le regole per il funzionamento dell’Ue allargata a 27 (e presto forse a 30), permettendo di salvare la sostanza del trattato costituzionale firmato a Roma nel 2004.
Sulla base di tali premesse, il presente lavoro – diviso in tre distinte sezioni – mira a offrire spunti di riflessione sui fenomeni in oggetto, rispettivamente sui processi di costituzionalizzazione e di allargamento a est dell'Unione europea, nonché sulla nuova composizione politica del Parlamento europeo, configuratasi in seguito alle elezioni del giugno 2009; sulle percezioni, cognizioni e valutazioni del processo di integrazione da parte di un particolare segmento della popolazione italiana, l’élite militare, oggetto di un’indagine empirica; sulle prospettive dell'Unione “oltre Lisbona”, in riferimento ad alcuni nodi critici connessi al futuro dell'Ue, quali i futuri allargamenti, la democraticità del sistema, le divisioni di natura costituzionale. Filo conduttore di un’analisi intenzionalmente interdisciplinare – che intreccia ricostruzione storica e riflessione socio-politologica – è l’attenzione per le possibilità e i limiti della formazione di una “sfera pubblica europea”, in grado di far reciprocamente interagire le molteplici differenze in cui consiste oggi l’identità dell’Europa, in linea con una concezione “artificiale” dello spazio pubblico, inteso come acquisizione culturale degli individui che contribuiscono a costruirlo.
L'Autrice
Erica Antonini insegna Scienza Politica ed è cultore della materia in varie discipline sociologiche presso il Dipartimento di Studi Politici dell’Università “Sapienza” di Roma, dove ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Sociologia della cultura e dei processi politici. Ha pubblicato le monografie Hannah Arendt. Nostalgia della polis o modernismo politico? (Jouvence, Roma, 2002, Premio AIS Francesco Pardi 2003) e Il progetto totalitario. Politica e religione nella cultura moderna (Milano, Franco-Angeli, 2006) e numerosi contributi in volumi collettanei e articoli in riviste internazionali. Ha curato, con Carlo Mongardini, un’antologia di scritti di Friedrich H. Tenbruck (Sociologia della cultura, Bulzoni, Roma, 2002) e il volume collettaneo Testimonianze sul capitalismo (Bulzoni, Roma, 2006).
Anno: 2010
Pagine: 224
Formato: 17 x 24 cm
Peso: 390 g
Colore: B/N
Copertina: Morbida
Legatura: Brossura
Lingua: Italiano
ISBN: 9788861345003
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